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IRRIGAZIONE
Sebbene da sempre l’olivo sia considerato una pianta molto resistente alla siccità e adatta agli ambienti caldo-aridi di molte zone del Mediterraneo, è altrettanto vero che si avvantaggia notevolmente degli apporti idrici. L’irrigazione quindi, un tempo ritenuta superflua, risulta oggi una pratica agronomica molto importante.
Nelle diverse fasi di sviluppo della pianta, soprattutto durante la differenziazione delle gemme, durante la fioritura e l’allegagione e nelle fase di ingrossamento della drupa, l’apporto di acqua concorre a determinare la quantità e la qualità dell’olio.
In qualsiasi caso è fondamentale un razionale apporto idrico dalla ripresa vegetativa alla raccolta poiché l’acqua è infatti il veicolo che trasporta gli elementi nutritivi all’interno della pianta; in caso di carenza idrica, infatti i minerali necessari allo sviluppo dei germogli risultano carenti, e ciò accentua il fenomeno dell’alternanza di produzione.
Per l’irrigazione si possono adottare diversi metodi, ma il più conveniente, sia per i bassi costi sia per il minor consumo d’acqua, è quello a goccia. Questo metodo rende disponibile in modo continuativo l’acqua, con frequenza giornaliera o settimanale, secondo gli stadi fenologici della pianta e l’ambiente, evitando stress alla pianta stessa.
In impianti giovani si utilizza un solo gocciolatore per pianta, mentre per quelli adulti se ne possono utilizzare due o quattro.

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